domenica 31 ottobre 2010

Riposo forzato

Il primo di tre lunghissimi giorni di attesa, dato che oggi, domenica e lunedì non funziona nessun ufficio, nè qui nè in Italia.
Appena alzati, una volta ottenute le scuse da parte di Dayana per il comportamento di ieri sera, con la conseguente indulgenza plenaria, ci siamo diretti al centro italiano, dove siamo arrivati appena in tempo per la lezione di danza.

Finita questa, arrivano le altre coppie di italiani adottanti con cui frequentiamo il club in questi giorni, tutti pronti per la festa; tutti i bimbi in maschera per la festa di Halloween, che inizia alle 11 e dura fino al pomeriggio, comprensiva di pranzo e merenda.
Ci siamo praticamente dimenticati dei figli, restando per ore seduti a parlare delle rispettive esperienze e di molto altro, mentre ogni tanto qualcuno di noi si allontanava per andare a vedere come andava la festa.
Verso le 17 rientro a casa, ma con appuntamento per la cena, che tutti gli altri, appartenenti all'associazione NAAA, avevano fissato con la loro referente in un ristorante italiano.
Giusto il tempo di rilassarsi un po', e già siamo pronti per uscire di nuovo, per recarci all'appuntamento.
Il locale è piccolo ma accogliente, purtroppo poco adatto ad accogliere masnade di piccole pesti come stasera. Soprattutto, la comida italiana si rivela un mezzo fiasco: quasi tutti i bambini storcono il naso davanti ad un ottimo antipasto, e molti di loro hanno mangiato poco anche del resto; mentre invece i genitori siamo usciti soddisfatti di aver provato sapori che ci mancavano da un bel po'.
La solita nota stonata del comportamento di Dayana, che mi ha costretto a rimproverarla aspramente all'inizio della cena, dopo di che ha mutato atteggiamento, comportandosi quasi bene.
Salutati gli amici, al rientro a casa ho fatto un predicozzo paterno alla bambina, in modo deciso ma non arrabbiato, che spero possa dare frutti, almeno a medio termine.
Domani è un altro giorno.

sabato 30 ottobre 2010

Ancora un passo avanti

Sveglia presto e tutti pronti, alle 8 arriva Olga, la spurugghiafacenni della Dimora, che ci porta a fare il passaporto della bambina, preoccupata perchè oggi è fine settimana e fine mese e lunedì sarà festivo, quindi prevede grande fila allo sportello passaporti.
Invece, miracolo, è riuscita a farci saltare tutte le file e alle 9.35 siamo usciti dall'ufficio con il passaporto fiammante in mano.
A questo punto rientriamo a casa per fare i compiti, per poi recarci più tardino al centro italiano.
Mentre eravamo per strada, richiama Olga, dicendo di tenermi pronto che alle 13 mi verrà a prendere Luis per andare al Bienestar a prendere il documento della "conformità", fantastico!
Pasto frugale a base di hamburgers e, all'arrivo di Luis, lascio Teresa e Dayana che si preparano per la piscina e vado con lui all'appuntamento, dove ancora una volta Olga-lampo riesce in 20 minuti ad ottenere il documento. A questo punto il problema sono i tre giorni festivi, dato che ci manca ancora il certificato del registro civile e poi si può spedire tutto in Italia per la richiesta di visto.
Ci salutiamo con la promessa da parte di Olga che farà di tutto per completare martedì i documenti e sia lei che Luis si dicono certi che entro mercoledì, salvo imprevisti, si possa avere il visto. Incrociamo le dita.
Rientro al centro italiano, dove trovo le donne a mollo con la squadriglia degli altri italiani conosciuti in questi giorni. Dopo poco comincia la lezione di nuoto.
Dayana è sorprendente, in due lezioni già nuota sola, riuscendo a prendere più aria che acqua, e ha deciso che i braccioli sono roba per pappemolli.
Al rientro ancora un po' di compiti, in attesa di Luis, che abbiamo invitato a cena con famiglia, un po' per ringraziarlo di quanto fa per noi, un po' per passare una serata diversa.
Siamo andati in un ristorante tipico molto bello (stavolta però la musica non era granchè), dove abbiamo goduto ancora una volta dell'ottima carne colombiana.
Durante il rientro, però, Dayana si è comportata in modo abbastanza maleducato, per cui le abbiamo promesso punizione per domani...riuscirà ad ottenere l'amnistia?

venerdì 29 ottobre 2010

Cominciano le carte

Stamattina, mentre ancora stavamo vestendoci e Dayana aveva appena aperto i quaderni, chiama l'avvocato: ci sta venendo a prendere per andare all'ufficio dell'anagrafe, dove fare il nuovo certificato di nascita, l'iscrizione al registro di stato civile e la carta d'identità.
Occorre recarsi nello stesso ufficio circoscrizionale dove venne a suo tempo registrata la bambina, che si trova in un quartiere all'estremo sud della città, dove i turisti di solito non arrivano.
Abbiamo avuto così occasione di sbirciare la Bogotà nascosta, quella dei quartieri ghetto, delle capanne di cartone pressato, delle strade sterrate o distrutte, abbiamo intravisto un tizio fermato e perquisito per strada dalla polizia coi fucili a pompa spianati che pareva realtv.
Dopo un'ora e mezzo di taxi, siamo arrivati in questo ufficio di frontiera dove, fra un'adempimento e l'altro, abbiamo fatto pomeriggio, riuscendo però ad ottenere tutto quello che ci serviva.
Il frangente ha rivelato l'altissima utilità del lettore mp3, che Dayana ha tenuto acceso per tutto il tempo, diminuendo di molto la noia e la stanchezza.
Rientrando, l'avvocato si è fatta lasciare alla sede del Bienestar, per presentare i documenti da legalizzare e la richiesta della "conformità", che dovrà essere trasmessa in Italia per la richiesta di visto.
Siamo rientrati a casa alle 16,30 distrutti ed affamati ed abbiamo quindi fatto una bella merenda-pranzo a base di ottimo pollo arrosto.

giovedì 28 ottobre 2010

SIgnore e signori, la sentenza!

Alfine venne il dì sperato.
Stamattina è arrivata la telefonata che aspettavamo da un mese, la sentenza è stata firmata. Frenesia ed euforia sono subentrate a pessimismo e rassegnazione che avevano strisciato dentro di noi subdolamente.
Anche i ragazzi di Sassari hanno avuto stamattina il lieto evento.

Alle due, dopo un frugale pasto, agghindata la bimba a festa, siamo partiti per Zipaquirà con Luis e l'avvocato. Appena giunti al tribunale, abbiamo avuto il fascicolo ed abbiamo letto il provvedimento per verificare che non ci fossero errori; non ce ne sono. Dayana è legalmente nostra figlia!
Rilasciate le dovute sette copie, ci siamo rimessi in cammino per rientrare, sotto il temporale, fra l'altro deludendo un po' la bambina, che sperava passassimo dal Bienestar dove avrebbe voluto salutare le operatrici; purtroppo non l'avevamo preventivato, ma il pensiero ha messo ancora una volta in luce la grande sensibilità di Dayana.
Ci siamo fatti sbarcare all'Unicentro, perchè urgono le fototessera che serviranno domani per il rilascio della carta d'identità, e successivamente per passaporto e visto.
Mentre aspettavamo nel negozio, ho regalato a Dayana un lettore mp3 con radio, in vista del lungo viaggio, che la bambina ha accolto con grandissimo entusiasmo, dato che da quando siamo nella nuova casa, dotata di impianto stereo, non fa altro che ascoltare cd e radio.
Una volta rientrati (dopo una fila di un'ora e mezza per un taxi!) e dopo aver cenato, se lo è portato prima a letto; dopo aver deciso di addormentarsi, si è andata a cercare il caricabatterie per evitare di restare a secco domani.
Che dire? Comincia l'atterraggio.

mercoledì 27 ottobre 2010

Lezione di nuoto

Oggi, dopo esserci alzati tardi ed una mattinata un po' rilassata, siamo andati al centro italiano, che dalla nuova casa si raggiunge facilmente a piedi, dove abbiamo incontrato, oltre alla coppia di comaschi che già conoscevamo, altre due coppie di italiani adottanti, una con tre bambini (due femmine di 11 e 8 anni e un maschietto di 5) ed un'altra con una bimba di 8 anni.
Mai come oggi si poteva verificare che l'unione fa la forza: già durante il pranzo i bambini si sono scatenati nella stanza dei giochi attigua, esaltandosi in vista del pomeriggio.
Dopo pranzo, infatti, ci siamo andati tutti a tuffare in piscina, ma mentre i genitori davano forfait, i bimbi proseguivano con un'ulteriore ora di lezione di nuoto, dove Dayana ha mostrato tutta la sua intraprendenza.
Noi genitori ci siamo messi d'accordo con il maestro di nuoto per continuare le lezioni, dato che l'esperimento è risultato positivo.
Arrivati a casa, dopo cena ed uno show di danza sul divano, mentre Teresa la insaponava per la doccia serale, si è accorta che la bambina presentava parecchi graffi sulle braccia, dovute al bordo della piscina. Ma cosa più grave è stata che Dayana, forse innervosita dal fatto che era stata distolta dal gioco per andare a letto, o forse il sapone bruciava sui graffi, ha incominciato a piangere disperatamente ed a non muovere più le braccia.
Preoccupati, non sapendo che fare (ma col sospetto che si trattasse di una recita a soggetto), abbiamo chiamato Luis che, in pigiama, è accorso per portarci all'ospedale.
La bambina ha continuato a non muovere le braccia, anche se sembrava più tranquilla, fino a quando la pediatra è riuscita a visitarla ed a escludere qualsiasi problema, confermando la diagnosi di commedia dell'arte.
Ora dorme tranquilla, nel suo letto, ma per un paio di giorni dovremo prendere parte alla recita anche noi.

martedì 26 ottobre 2010

La storia infinita

Ancora niente, oggi l'avvocato mi ha pure fatto perdere la pazienza, non esiste nessuna possibilità di sapere quando arriverà sta benedetta sentenza, tanto che quando ho chiamato Aida per lamentarmi, ha cercato di calmarmi dicendo che da oggi stesso avrebbe cercato di pressare per avere notizie.
Intanto i biglietti sono andati al 7 novembre, sperando di non doverli ancora spostare, secondo Aida avremmo dovuto farli almeno per il 9; vedremo.
Di conseguenza, giornata di nervosismo sia da parte mia che di Teresa, e Dayana ha avvertito che qualcosa nell'aria non andava, infatti è stata un po' d'umore variabile anche lei.
Speriamo domani vada meglio.

lunedì 25 ottobre 2010

El Dorado

Giornata piena oggi, a partire dal risveglio con la frenesia di finire le valige; ci siamo accorti che forse ne dovremo comprare un'altra per partire.
Quando gli abbiamo chiamato, Luis era già pronto nel garage del Plenitud e, caricata la macchina, via verso la nuova casa, finalmente!
Scarichiamo velocemente le valige, mettiamo quattro cose in frigo e di nuovo si parte, per andare a vedere il famoso lago di Guatavita, quello da cui nasce la leggenda dell'El Dorado, con il circostante parco naturale, insieme agli amici sardi.
La strada è lunga, ma essere tutti insieme con un pulmino aiuta a passare il tempo, soprattutto ai bimbi, che ovviamente scelgono Luis come bersaglio dei loro giochi.


Arrivati alla meta, ci attende una scarpinata di oltre un'ora tra i boschetti circostanti il lago, che si trova in una conca ad oltre 3000 metri di altitudine, una guida ci conduce attraverso stretti sentieri che si inerpicano fra i monti (che faticata!) ed alla fine ci appare il lago, bellissimo, ai nostri piedi, con tutto il suo fascino leggendario.
Finalmente scendiamo e ci dirigiamo verso il paesino di Guatavita, dove facciamo sosta per la comida in un ristorante locale ed un giretto per i negozi di artigianato locale, che riempiono le stradine.
Di nuovo in marcia, per rientrare a Bogotà, dove arriviamo a buio fatto, il tempo dei saluti e rientriamo nella nuova casa, che ci accoglie con una bella sorpresa: il padrone di casa ci ha portato la chiavetta per internet, ed eccoci qui.
Dayana ha già sistemato tutte le cose nella sua stanza, e si è appropriata di quella rimasta vuota, piazzando la sua tenda; Teresa ha inaugurato la nuova lavatrice ed io ho finalmente un angolino dove traccheggiare con i computer.

domenica 24 ottobre 2010

Si trasloca

Stamattina, come previsto, siamo andati presto a vedere con Luis l'appartamento da affittare.
Non è lontano da qui, vicinissimo al centro italiano, si trova in un complesso di palazzine molto grande, ovviamente recintatissimo e con sorveglianza 24h. L'esterno si presenta abbastanza curato, ci sono anche alcuni negozi dentro il complesso e molti spazi verdi con le immancabili giostrine.
Il proprietario gentilissimo è un ingegnere che ci abitava fino a poco tempo fa.
L'appartamento mostra segni di recente ristrutturazione, tutto è nuovo, addiritura ci sono alcune latte di pittura murale ancora aperte.
Sono 4 vani con cucina e doppi servizi, addirittura più di quello che ci serve, il prezzo è conveniente, affare fatto: domani mattina si trasloca!
Unico problema: un paio di giorni di blackout perchè dovremo attendere che ci allaccino l'adsl.
Rientrati alla base, ci prepariamo per andare al centro italiano alla lezione di danza, poi pranzo e di nuovo a casa, dove abbiamo passato il pomeriggio fra un po' di shopping e molte valige.
Come ogni sabato sera, qui non si dorme fino a mezzanotte, dato che nel residence ci sono sempre feste danzanti, con musica dal vivo che pare di averli dentro il letto.

sabato 23 ottobre 2010

Nada de nada

E anche oggi siamo rimasti in attesa della sentenza, ma l'avvocato dice che per lunedì dovrebbero esserci buone notizie. Quindi abbiamo dovuto chiamare in agenzia e, fatti due conti, mi sa che se tutto va bene potremo partire il 4 novembre.
Ha telefonato Aida, che dice di averci trovato un appartamento più comodo, lo andremo a vedere domani mattina presto con Luis e se va bene, come speriamo, contiamo di traslocare addirittura in giornata; per cui il programma di domani rimane un po' nebuloso, speriamo solo di avere il tempo per la lezione di danza al centro italiano.
Oggi siamo stati in un grande negozio di souvenir, tappa obbligata, pare, di tutti i turisti che passano da Bogotà, dove in effetti abbiamo trovato un po' di tutto (e speso dei bei soldini).
Al ritorno, essendo arrivata intanto la chiamata di Aida, Teresa e Dayana si sono impegnate a cominciare nel riempimento di un paio di valige, quella con i souvenir e quella della bambina con tutti i suoi giocattoli, libri, quaderni e orpelli vari.
Restano solo i vestiti e quattro cose di cucina, ma la parte complicata dovrebbe essere a posto.

venerdì 22 ottobre 2010

riassunto

Ieri non abbiamo scritto, dato che sostanzialmente sono due giorni che non succede nulla di rilevante.
In effetti, l'unico avvenimento rilevante a questo punto potrebbe essere la sentenza che ci permetta di programmare il rientro in Italia.
Ieri al centro italiano, dove abbiamo trovato la piscina in manutenzione fino a sabato, abbiamo conosciuto una coppia di comaschi con due bimbi, un maschietto di sei anni ed una femminuccia di otto, la quale appena ha visto Dayana ha detto a suo padre di conoscerla.
Approfondite le indagini, abbiamo scoperto che andavano nella stessa scuola, entrambe in prima elementare, ma in classi diverse.
Chiaramente i bambini hanno immediatamente fraternizzato e fra un giochino e l'altro si è fatto quasi buio.
Stamattina invece avevamo appuntamento con  Giovanni e Angela, i ragazzi di Modica, e col piccolo Max, per un altro giro al Mundo Aventura.
Però Giove Pluvio ci ha messo lo zampino, anzi lo zampone direi, perchè appena entrati e fatti un paio di giri in due o tre giostrine, si aprono le cateratte del  cielo, tuoni, fulmini e acqua che pareva cadere a secchiate, ci hanno visto ripararci prima sotto una tettoia di fortuna, poi sotto una più grande, fino a che, passata la tempesta, siamo scappati a casa, mezzi assiderati e completamente bagnati.
Una doccia e qualcosa di caldo ci hanno, spero, preservato dalle possibili conseguenze, ma intanto un altro giorno è passato, l'avvocata dice che forse domani, o lunedì...

mercoledì 20 ottobre 2010

...l'attesa continua

Ancora nessuna notizia della sentenza, ma secondo l'avvocato potrebbe volerci anche tutta la settimana, per cui ci mettiamo il cuore in pace e ci scordiamo di partire il 25 ottobre, come speravamo; a questo punto, se tutto va bene al massimo possiamo sperare di essere a casa entro il 31, ma dipende da un bel po' di concomitanze.
Nel frattempo, cerchiamo di trascorrere questi giorni in modo più "normale" possibile.
Oggi, dopo i compiti, anche per cominciare scaramanticamente a pensare alla partenza, oltre che telefonare all'agenzia di viaggi, siamo usciti con l'intento di comprare una valigia per Dayana.
Gliel'avevamo promessa dal primo giorno e lei ogni volta che ne vedeva una in vetrina, ci chiedeva di comprarla.
Fatto l'acquisto, è tornata a casa tutta contenta trascinandosi il suo trolley per le strade di Bogotà e nessuno glielo poteva toccare.
Nel pomeriggio, girovagando senza meta per l'Unicentro, ci siamo imbattuti nell'insegna del bowling e senza pensarci due volte siamo entrati per chiedere se la bambina poteva giocare; alla risposta affermativa, calzate le scarpe, ci siamo messi a giocare ed abbiamo così trascorso un po' di tempo.
Dayana era eccitatissima con quella palla più grossa di lei che faceva rimbalzare anzichè rotolare sulla pista.
Per fortuna gli addetti hanno disposto due sponde ai lati della pista, così anche noi grandi ci siamo risparmiati le numerose canalette che altrimenti sarebbero state inevitabili.
La serata si è conclusa a casa con una gara di baci tra Dayana e Teresa, a chi si stancava prima.


martedì 19 ottobre 2010

Comida colombiana

Stamattina, non si sa come, Teresa è riuscita a far studiar Dayana senza (o con pochissimi) strepiti e proteste, anzi addirittura si è presa da sola il quaderno ed ha cominciato a scrivere.
A metà mattinata arriva Luis a prelevarci, con la bambina anche oggi in tenuta campesina, per andare in una specie di agriturismo locale, dove pranzeremo.
Appuntamento sotto casa di Giovanni e Angela, modicani che conosciamo per l'occasione, che sono a Bogotà da una settimana con il loro piccolo Max (tre anni); ci raggiungono qui Aida con Gianni e Francesca e relativi bimbi.
Si parte per arrivare poco fuori città in un posto chiamato Hacienda Santa Marguerita, dove l'accoglienza è estremamente attrattiva, specie per i bambini; infatti si tratta di un luogo specializzato nell'allevamento di bellissimi cavalli, purosangue olandesi, ed anche pony.
Peccato che la giornata ci abbia riservato una pioggia scrosciante e continua che non vedevamo da un po' di giorni, per cui ci siamo accomodati nell'ampio ristorante, dove ci sono stati serviti dei piatti tipici, molti dei quali ormai sperimentati, in un ambiente molto rustico e con uno spazio vuoto centrale che inizialmente non avevamo capito a cosa servisse.


Nel bel mezzo del pranzo, in questa specie di recinto interno, cominciano a susseguirsi varie esibizioni equestri, con esemplari veramente da esposizione, che hannno strappato applausi a più riprese ed ovviamente grande frenesia in Dayana, che correva allo steccato ad ogni cavallo che si presentava, col telefonino di Teresa, per cercare di fare delle foto.
Quando poi sono entrati i pony, non l'abbiamo più potuta trattenere, ha voluto correre ad accarezzarli ed a montarli uno ad uno, finchè non sono usciti dalla pista.

Dopo l'esibizione dei cavalli, hanno cominciato a suonare e cantare musica colombiana, scatenando le danze dei bambini, con Aida e Francesca a ruota.
Come se non bastasse, c'era anche un animatore che girava tra i tavoli dipingendo i volti di tutti i bambini, con grande bravura, mentre un altro faceva figure con i palloncini colorati.
Insomma, nonostante il maltempo che non ci ha permesso di goderci la fattoria nel suo complesso, non ci siamo affatto annoiati e l'ora di andare è arrivata all'improvviso.

lunedì 18 ottobre 2010

La niña campesina

La mattinata è iniziata col solito braccio di ferro tra madre e figlia sui compiti da fare. Dopo un po' di scaramucce, siamo scesi nel cortile del Plenitud per partecipare alla S.Messa.
La bambina ascoltava con attenzione, anche se l'abbiamo vista perplessa durante alcune parti della liturgia, come il segno della pace e la Comunione.Dopo, girettto per le bancarelle di artigianato che montano ogni domenica mattina, con acquisto di vari souvenir e di un vestito tipico colombiano per Dayana, che dopo averlo provato se lo è voluto tenere tutto il giorno, con tanto di accessori inclusi, come treccine, cappello e muñeca.

Siamo quindi usciti per un giretto ai mercatini di Usaquen ed un pranzo in un locale del posto. Il quartiere è particolarmente bello, specie la domenica, quando si riempie di mercatini artigianali e di gente che vende cuccioli per la strada, con colori, odori e suoni che ci fanno veramente sentire stranieri.
Rientro nel pomeriggio e dopo un poco di lettura (la maestra non si arrenderà mai) l'agognato Disney Channel.

domenica 17 ottobre 2010

Calma piatta

Giornata di bonaccia, nessun particolare evento ha movimentato le nostre vite bogotane, l'unico imprevisto è stato che il maestro di ballo stamattina non si è presentato per la lezione, che le bambine hanno prontamente commutato in una lunga sessione di parco giochi.
Una nuotata in piscina, un pranzo leggero e di nuovo a casa, a fare un po' di compiti, dopo due giorni di vacanza.
Tra televisione, realizzazione di una collanina e uscita per la spesa, con acquisto finalmente di una tuta per Dayana che cercavamo da un mese, il pomeriggio è passato e si è fatta ora di cena e nanna.

sabato 16 ottobre 2010

Onomastico della mamma

Stamattina grande fermento in casa. Da tre giorni Dayana mi fa l'occhiolino e mi chiama in disparte per un nostro grande segreto: dobbiamo fare una sorpresa alla mamma, le abbiamo detto che non le festeggeremo l'onomastico e non avrà regali, perchè siamo senza soldi.
Invece, segretissimamente, dopo colazione siamo scesi insieme ed abbiamo preso un paio di orecchini d'artigianato locale e una rosa che la bimba ha portato di nascosto in camera sua, per poi sbucare d'improvviso con gli auguri e la sorpresa.
Ovviamente, per tutta la giornata a tutti quelli che incontrava doveva raccontare che aveva comprato una rosa alla mamma per il suo onomastico.
Dopo un giretto di shopping ed un pranzo rapido, siamo andati per la terza volta al Divercity, dato che lo promettevamo a Dayana da una settimana. Dopo due ore di fila all'entrata, le scene sono state quelle a cui eravamo già abituati: Dayana che correva dappertutto, Teresa che la inseguiva furente, ed io che cercavo di calmarla.
Comunque sia, finì.
Alle porte del Santafè ci attendeva il fido scudiero Luis, assoldato per una cena di festeggiamento in un locale tipico.
In effetti, la tipicità c'era tutta, lume di candela tipo cecati, musica sudamericana dal vivo ad alto volume e "fuori programma" Dayana scatenata che suonava tavolo, sedie, bicchieri, telefonino di Teresa e quant'altro le capitava a tiro, scatenandosi in danze senza sosta ed invitando tutti i vicini di tavolo (compreso un sosia di Mons. Milingo) a ballare. Noi eravamo confusi fra il divertito ed il vergognato, ogni tanto cercavamo di frenarla, ma con scarsi risultati.
La cena è stata ottima ed al rientro, ancora Dayana avrebbe voluto ballare e cantare, ma fortunatamente il sonno dei giusti l'ha sopraffatta.


venerdì 15 ottobre 2010

Allo zoo

Oggi una bellissima giornata, in compagnia di Gianni e Francesca e di Luis, con relativa prole.
Tutti insieme in un pulmino procurato da Luis per l'occasione, ci siamo diretti verso l'affascinante parco Jaime Duque, un posto che si divide fra attrazioni di vario tipo (oggi molte chiuse dato che funzionano solo i fine settimana) ed un bellissimo zoo.
Appena entrati, passeggiata in pedalò sul laghetto (che faticata!) fra il Taj Mahal, un antico castello e la terra sorretta da Atlante, ovviamente Dayana avrebbe voluto andare da sola, ma non arrivava nemmeno ai pedali.
Segue un lungo giro tra i vari recinti di animali, alcuni veramente belli, dove Teresa, per rimanere dietro ai bambini che erano partiti avanti, ha fatto praticamente più che un giro turistico, una maratona.
Particolarmente suggestive le gabbie degli animali feroci, leoni, tigri, giaguari e compagnia bella, molti dei quali abbiamo avuto il piacere di sorprenderli in piena colazione.
Abbiamo quindi visitato un veliero di pirati che si trovava lì parcheggiato e passeggiato lungo viali contornati da fontane, laghetti, prati.
Lungo la strada del ritorno, ci siamo fermati allo spaccio di un'azienda casearia molto importante, dove Dayana ha fatto razzia di yogurt e succhi di frutta.
Rientrati a casa, oggi è toccato agli Aristogatti farci passare un pomeriggio in famiglia, prima di preparare la cena a base di salsicce e fagioli.





giovedì 14 ottobre 2010

Avatar

Oggi grande novità, mentre ci preparavamo per andare in piscina, chiama Gianni, per proporci di andare nel pomeriggio insieme al cinema.
Preso l'appuntamento, ci dirigiamo al centro italiano per la solita nuotata ed il pranzo, condito da una serie di giostrine, nell'attesa di andare.
Arriviamo con buon anticipo, giusto per avere il tempo di un giretto per le vetrine, e ci rechiamo al luogo dell'appuntamento, dove a breve arrivano Gianni e Francesca con Sarai e Andreas.
Il film prescelto è Avatar in 3D, edizione speciale. Grande curiosità in Dayana hanno destato gli appositi occhialini, che non vedeva l'ora di indossare già fuori dalla sala. La sorpresa è stata che, nonostante fosse doppiato in spagnolo, siamo riusciti perfettamente a seguire la storia ed a goderci il film (magari io un po' più di Teresa), per cui penso che l'esperimento si potrà ripetere.
Fra l'altro, nonostante la lunghezza della pellicola, Dayana ha mostrato di averla molto gradita e potrebbe essere un buon sistema per due orette di "tregua".

mercoledì 13 ottobre 2010

Niente di nuovo

Ormai, se non fosse per l'estraneità della lingua, ci sembra che tutto vada come una routine.
Ci si alza, si fanno i compiti, si esce, oppure si va in piscina, ma il ritmo delle giornate ha assunto una forma standardizzata.
E purtroppo, almeno a sentire le notizie che ci ha dato oggi l'avvocato, non sembra che ci sbrigheremo tanto presto. Ancora almeno una settimana, ma forse più, per l'agognata sentenza.
Meno male che Dayana riesce a non farci annoiare, con le sue continue richieste, con i suoi capriccetti, ma anche con le sue braccia al collo ed il suo coprirci di baci ed affettuosità.
Oggi, dato che ieri avevamo preso un bel po' di freddo, abbiamo rinunciato alla piscina e siamo andati in giro per negozi, anche se alla fine l'unico acquisto è stato un orologino per la bambina.
Pranzo con panini e poi un po' di giostrine per far passare il tempo a Dayana.
Il ritorno a casa ci ha visti tutti e tre sul divano per la visione di "Lilli e il vagabondo" e "Cenerentola".
La serata si è conclusa con me ai fornelli mentre preparavo la cena, e Teresa che ballava sul divano con Dayana, che per l'occasione si era travestita da principessa.



martedì 12 ottobre 2010

Mundo Aventura

Da stamattina siamo in attesa della sentenza che dovrà pronunciare la definitiva adozione, passo burocratico da cui comincerà la procedura per il ritorno a casa.
Intanto, anche per non stare troppo a pensarci su, cerchiamo di utilizzare questo tempo per goderci (o meglio per far godere alla bambina) tutto ciò che la sua città offre per i bambini.
La tappa di oggi ci ha portato al Mundo Aventura, parco di divertimenti con tantissimi giochi, per piccoli e più grandi, che con la modica cifra di circa 10 euro permette di usufruire di tutte le attrazioni illimitatamente per l'intera giornata.
Noi, in verità, siamo arrivati in tarda mattinata, anche perchè il parco si trova dalla parte opposta della città, e con il traffico che c'era, abbiamo impiegato circa un'ora per arrivare.
Il tempo di entrare e di renderci conto della situazione del luogo, che già Dayana si era lanciata alla ricerca spasmodica dei giochi da fare; da una giostra, alle montagne russe (ripetute non so quante volte) alla irrinunciabile discesa sul torrente con i tronchi (e relativa doccia), unica attrazione che ha attratto anche Teresa.
Tra un panino, un succo di frutta e un giro sul trenino, si sono fatte le 18 e quindi decidiamo, distrutti, di ritirarci a casa, non senza l'ovvia lacrimuccia di Dayana.
Fortunatamente di fronte al parco si trova un centro commerciale "Plaza de Las Americas", dove abbiamo potuto un attimo rilassarci e trovare un taxi sicuro per il rientro (un'altra ora buona).



lunedì 11 ottobre 2010

Relax in compagnia

Oggi, domenica, non avendo previsto nessuna gita, ci siamo alzati un po' più tardi.
Dopo colazione, lezione di italiano per Dayana, che dopo qualche rimostranza, svolge diligentemente i compiti assegnati dalla "maestra".
Poi si esce tutti insieme per andare al centro italiano e Dayana, con la sua solita parlantina ed il suo savoir faire, convince il tassista a regalarle un sombrero di cartone che teneva in auto, veramente carino.
Giunti al club, dopo pochi minuti arrivano anche Riccardo e Claudia con i figli Yakeline, Daniel e Danilo, quindi tutti insieme in piscina (tranne le mamme, che preferiscono chiocciare ai bordi).
Dopo circa tre quarti d'ora di bagnomaria, tuffi, immersioni e spericolatezze varie, seguite con sguardo preoccupato da Claudia e Teresa, arriva l'ora del pranzo e poi dei vari giochi, durante i quali si è chiaramente manifestata la reciproca simpatia fra Dayana e Daniel, che praticamente non si sono separati per tutto il tempo.
Al momento dei saluti, prevedibile crisi di Dayana, che non voleva lasciare nè gli amici nè il gioco, ma si era fatto tardi e dovevamo tornare a casa.
Così ci siamo lasciati con la promessa di sentirci tramite skype e magari, un giorno o l'altro, di rivederci in Italia.
Tornati a casa, ci siamo diretti all'Unicentro, per acquistare dei capi d'abbigliamento per la bambina e fare la spesa.

domenica 10 ottobre 2010

Giornata italiana

Pronti, si parte per la seconda lezione di danza.
Dayana non vedeva l'ora di sfoggiare il suo nuovo completino da ballo e appena arrivati al centro italiano si è precipitata nella sala dove si tiene la lezione.
Il maestro è molto bravo e paziente, ma la bambina oggi era un po' meno concentrata della volta scorsa e quindi è stata spesso attenzionata per correggere postura e movimenti.
Subito dopo, la consueta nuotata in piscina dove all'inizio abbiamo cercato di fare nuotare Dayana senza braccioli e, ebbene sì, appena Teresa si è allontanata per fare la doccia ho permesso alla bambina di buttarsi dal trampolino, cosa che ovviamente ha ripetuto fino a farsi rimproverare; ha pure perso gli occhialini nell'acqua alta e solo quando il bagnino li ha recuperati e riconsegnati si è tranquillizzata.
Ad ora di pranzo, la gradita visita di Luis, che ha accompagnato qui, per presentarceli, una coppia di italiani, Riccardo e Claudia, provenienti da Medellin, dove hanno adottato tre bellissimi bambini, di cui Teresa ancora prima della nostra partenza conosceva la storia a memoria, essendo un'assidua lettrice del loro blog.
Loro sono qui di passaggio, dato che gli mancano solo i visti e sono pronti a partire martedì.
Abbiamo subito fraternizzato, rimanendo a chiacchierare durante e dopo il pranzo, scambiandoci le reciproche esperienze.
Abbiamo confrontato le nostre storie, le difficoltà nella gestione dei bambini, ma anche le gioie, piccole e grandi, che si riescono ad ottenere.

I bambini, nel frattempo, all'inizio un po' timidi, si sono messi a giocare, scatenandosi per tutto il club.
Ci siamo tanto trovati bene a parlare, che si sono fatte le 17, ed a quel punto abbiamo deciso di rientrare, dandoci appuntamento per domani.

sabato 9 ottobre 2010

Museo de los niños

Stamattina siamo riusciti ad entrare nel museo de los niños, anche se questo posto si è rivelato diverso dalle aspettative.
Intanto non era attiva l'attrazione che Dayana desiderava maggiormente, cioè un vero aereo, parcheggiato davanti al museo.
Poi, dei vari percorsi possibili, se ne poteva scegliere solo uno alla volta, dovendo aspettare che partisse il turno di visita con l'apposita accompagnatrice.
Data l'età dei bambini, abbiamo scartato le scelte più "culturali" e ci siamo indirizzati verso il percorso "sensoriale", dove i piccoli (ma anche i grandi) sono stati condotti attraverso la progressiva scoperta e sperimentazione dei cinque sensi.
Quindi sono stati condotti in una palestra, per scatenare un po' di energia muscolare, tra tappeti elastici, palloni giganti, materassini ed esercizi vari.
Alla fine del giro, c'era una sessione di arti manipolative con colori a dita e carta origami; anche qui sono stati coinvolti i genitori.
Non era possibile fare foto, ma appena fuori abbiamo immortalato il risultato...


Dopo siamo andati a visitare il giardino botanico, abbastanza grande (un po' meno del Giardino Bellini), per una passeggiata rilassante per gli adulti e molto movimentata in senso motorio per i bambini, che scorazzavano tra le varie aiuole, correndo e saltando qua e là.
Abbastanza interessante la parte dedicata alle piante tropicali, con una serra molto grande che contiene svariati ambienti con moltissime varietà di piante..
Per il pranzo abbiamo scelto di andare in un nuovo centro commerciale "Andino", che si trova nella cosiddetta zona rosa di Bogotà, un quartiere pieno di negozi e ristoranti, che ci siamo ripromessi di rivedere con calma.